Marocchini d’Italia lanciano allarme sull’insicurezza a Tindouf e chiedono la libertà a Mustapha Salma

giovedì 20 giugno 20130 commenti

Marocchini d’Italia lanciano allarme sull’insicurezza a Tindouf e chiedono la libertà a Mustapha Salma
Nell’ambito dell’incontro pubblico all’università italiana di Cagliari del 13 giugno, sul tema dell’emergenza umanitaria nei campi di Tindouf in Algeria, organizzata dalla Regione Sardegna, il Dott. Mouharrir Mohamed presidente dell’Associazione Amicizia Sardegna – Marocco e in nome della Rete delle Associazioni della Comunità Marocchina in Italia ha apportato questo contributo informativo e conoscitivo, concludendo con un appello alla Farnesina e alla Regione Sarda di attivarsi per la libertà Mustapha Salma Ouled Sidi Mouloud, allontanato da parte dell’Esercito algerino dai campi dove vivono la sua moglie e 5 figli, per la sua posizione anti separatismo e favorevole all’autonomia della Sahara nell’ambito dell’unità marocchina. Mustapha Salma è in sciopero di fame dal 20 maggio scorso davanti alla sede dell’Alto Commissariato dell’ONU per i rifugiati in Mauritania, per ritornare alla sua famiglia nei campi di esprimersi liberamente sul futuro della popolazione sequestra nei campi:
“Ringrazio la Regione di invitarmi a questo incontro che ritengo molto importante e delicato nello stesso tempo, ringrazio il Comitato CISP, l'Università delle Scienze Economiche, Giuridiche e Politiche che ci hanno accolto per discutere questo argomento.
Mi chiamo Mohamed Mouharrir, cittadino marocchino, sono rappresentante dell'Associazione Amicizia Sardegna - Marocco, componente della Consulta immigrazione Regione Sardegna e mediatore culturale della Provincia di Nuoro.
Oggi parlo al nome di tutti le associazioni Marocchine presenti in Italia aderite alla Rete delle Associazioni della Comunità Marocchina in Italia (RACMI).
Preferisco iniziare il mio contributo dicendo, che noi siamo tutti cittadini del mondo, voi avete detto la vostra interpretazione sulla questione e io vi porto la verità delle cose che stanno succedendo.
La mia domanda è: Ma la Cosiddetta mezza luna Sahrawi è riconosciuta a livello internazionale?
La mezza Luna rossa sahrawi è  creata dall'Esercito Algerino nei campi di Tindouf in Algeria è priva di ogni riconoscimento internazionale, come altre fittizie Istituzioni: RASD, governo Sahrawi, Esercito Sahrawi....
Vorrei ridire i nostri complimenti alla liberazione della nostra Rossella Urru rapita dai terroristi, sequestrata per 9 mesi dai campi di Tindouf poi rilasciata grazie ad un pagamento di un riscatto di euro milionario. Noi Marocchini d’Italia eravamo solidali con lei e la sua famiglia durante tutto il periodo di rapimento. Questa è la situazione che c’è nei campi e per questo la Farnesina sconsiglia assolutamente di visitarli.
Nei campi di Tindouf non c’è la sicurezza e ci sono presenti gruppi terroristici e bandi criminali in questa zona definita internazionalmente pericolosa e “zona grigia”.
Malgrado gli enormi tentativi del “polisario di nascondere i nessi esistenti tra elementi del polisario e terroristi islamisti che hanno occupato il nord del Mali, le identità dei terroristi catturati o uccisi durante l’operazione “Serval”, confermano che un grande numero dei giovani provenienti dal Lahmada hanno potuto raggiungere le katibat d’AQMI e del MUJAO.
Il Ministro degli Affari Esteri maliano visitando diversi capitali europee e africane ha attirato l’attenzione della comunità internazionale sulla presenza inquietante di numerosi combattenti del polisario in nord maliano.
L’infiltrazione a grande scala dell’ Al Qaida nel Maghreb Islamico (AQMI) nei campi costituisce una “minaccia immediata” alla sicurezza dei paesi del Maghreb e del Sahel. L'alleanza tra separatisti militarmente esercitati e militanti si sono trovati oggi favoreggiati oggi dalla situazione nel Nord del Mali.
A Tindouf c’è l'unica popolazione al mondo dipendente al 100% dagli aiuti umanitari internazionali, l'unica al mondo che non è stata censita e identificata.
Algeria sostiene la dirigenza dell’organizzazione armata Polisario ma non sostiene o peggio ancora sfama la popolazione dei campi. Questa ultima sprovvista di mezzi autonomi di sostentamento è necessaria al polisario per il mantenimento dei flussi di aiuti internazionali e rappresenta una preziosa fonte di ricchezza per il polisario che strumentalizza la miseria delle tendopoli.
Vorrei porre la seguente domanda : con quale diritto si può impedire alla popolazione di Tindouf di circolare e esprimere liberalmente?
In conclusione Noi ASSOCIAZIONI MAROCCHINI IN ITALIA chiediamo urgentemente di aprire un indagine sui diritti dell'uomo calpestati a Tindouf, la situazione nel carcere Arrachid, la tortura praticata, la deviazione degli aiuti umanitari destinata alla popolazione deportata.
 Io Sono molto felice della presenza della Dottoressa M. Grazia Rando degli Affari Esteri, del Dott Marco Secchi (affari internazionali Regione Sardegna), dell'università di Cagliari e chiediamo la libertà di MOSTAFA SALMA OULD SIDI MOULOUD, oppositore del polisario, rapito, torturato poi allontanato dai campi dove vive la sua famiglia, da parte dell'Esercito algerino verso Mauritania da due anni, dal 20 maggio 2013 è in sciopero di fame.

Infine chiudo dicendo siamo tutti fratelli ma basta strumentalizzare le realtà: il Sahara è Marocchino.”
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