Marocco: Appello del Re per la mobilitazione nazionale

sabato 12 ottobre 20130 commenti

Il Re Mohammed VI del Marocco ha presieduto, venerdì, l’apertura della prima sessione del terzo anno legislativo della 9 legislatura e ha annunciato un Messaggio davanti alle due Camere del palamento, la Camera dei Rappresentanti (Chambre des Représentants) e la Camera dei Consiglieri (Chambre des Conseillers).
Il Re ha ribadito che la pratica parlamentare pluralista in Marocco non è nuova, si tratta di una scelta strategica in corso da 50 anni e per questo che il modello marocchino si conferma come precursore in seno del suo ambiente regionale e continentale.
Oltre alla buona gestione degli affari pubblici, il mandato parlamentare e locale è anche la volontà di servire gli interessi superiori della nazione e di difendere le sue giuste cause, in primo luogo, quella dell’integrità territoriale del Marocco.
La Causa nazionale marocchina ovvero la questione del Sahara marocchino era presente fortemente nel suo Messaggio, esortando “una forte mobilitazione, una vigilanza in ogni momento, ed iniziative efficaci, sia al livello interno che esterno, per contrastare i nemici della nazione dovunque si trovano, e per contrastare gli stratagemmi illegittimi ai quali hanno ricorso”.
Infatti, il sovrano ha sottolineato che “la questione del Sahara  non è solamente la responsabilità del Re, ma è anche la causa di tutti e di ciascuno: Istituzioni dello Stato, parlamento, consigli eletti, e tutti gli attori politici, sindacali e economici, le organizzazioni della società civile, i media e l’insieme dei cittadini”. “Come Rappresentante supremo dello Stato, Simbolo dell'unità della nazione, non risparmierò alcuno sforzo a tutti i livelli, di preservare l'integrità territoriale, la sovranità e la stabilità del Regno, forte dell'unanimità di Nostro popolo fedele e degli sforzi accordati da tutti i suoi componenti”.
E di garantire a questo proposito che “Sono stato cresciuto nell'amore della patria ed ero testimone, come tutti i Marocchini, nonostante la mia giovane età all’epoca, dell’atmosfera e di mobilitazione e dello alto spirito patriottico che ha segnato il recupero delle nostre province del sud, grazie alla gloriosa Marcia Verde, e grazie al genio del suo ricreatore, il nostro Padre Venerato, Sua Maestà il Re Hassan II”. “È precisamente questo spirito che deve continuare a guidare nostre azioni e nostre iniziative”. “Rimarrò, dunque, come mi avete sempre conosciuto, nella prima fila dei difensori della nostra integrità territoriale, in testa delle Marce per lo sviluppo, il progresso e la prosperità, attraverso l'unità, la sicurezza , la stabilità e l’unanimità nazionale incrollabile”, ha continuato il Sovrano, avvertendo che “le manovre degli avversari della nostra integrità territoriale non vanno fermarsi, ciò potrebbe mettere la nostra causa davanti agli sviluppi decisivi”, invitando il parlamento ad elaborare un piano di azione integrato ed efficiente per la continua difesa dell'integrità territoriale del Marocco.
Inoltre, il Re ha indicato che la Causa Nazionale non può essere ostaggio di circostanze e calcoli politici tra la maggioranza e l’opposizione in parlamento, notando che appartiene ai “membri del parlamento e dei consigli eletti locali e regionali, in particolare nelle nostre province del sud di assumere pienamente le loro responsabilità in qualità di rappresentanti degli abitanti della regione, e il loro dovere di contrastare i nemici della patria”.
Il Re ha ricordato che la questione del Sahara si è trovata quest'anno “esposta a delle sfide maggiori che abbiamo potuto rilevare grazie alla forza della nostra posizione e alla legittimità della nostra causa”.

Il Sovrano ha detto di aver constatato qualche difetti nell'approccio della questione nazionale, nonostante le iniziative serie intraprese da alcuni parlamentari, ma rimangono comunque insufficienti. “Questo tiene del fatto che la maggior parte degli attori si mobilitano con forza solo in caso di pericolo imminente minacciante per la nostra integrità territoriale, come si aspettavano la luce verde prima di intraprendere qualsiasi cosa”, ha spiegato il Sovrano, chiedendo a “spingere gli avversari del Marocco nella difensiva, anticipando gli eventi e rispondendo in modo positivo invece di aspettare i loro attacchi per rispondere”, ha concluso il Re.

Yassine Belkassem
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