Festa delle Culture Poggibonsi 2012: Intervento del Coordinatore nazionale RACMI, Yassine Belkassem

domenica 14 ottobre 20120 commenti

Festa delle Culture Poggibonsi (SI) 2012: Intervento del Coordinatore nazionale RACMI, Yassine Belkassem


 L’intervento del Signor Yassine Belkassem, Presidente dell’Associazione Oued Eddahab – RACMI – FAT al convegno intitolato "Nuovi cittadini - nuova cittadinanza" in occasione della prima edizione della "Festa delle culture" 13 ottobre 2012, nata dal tavolo provinciale dell'immigrazione ed è organizzata dalla Provincia di Siena e dal Comune di Poggibonsi.
Il convegno si è svolto presso il Centro Insieme moderato da Daniele Magrini di Toscana Tv, con i saluti del sindaco Lucia Coccheri e gli interventi di Simone Bezzini, presidente della Provincia di Siena, di Tania Groppi, docente di diritto pubblico all'Università di Siena, nonché da interventi delle comunità straniere presenti.

Festa delle Culture 2012

Convegno “Nuovi cittadini – Nuova cittadinanza”

Poggibonsi, 13 Ottobre 2012
Signore e signori,
Vorrei ringraziare la provincia di Siena e il Comune di Poggibonsi per l’organizzazione di questo bellissimo convegno “Nuovi cittadini – Nuova cittadinanza” che tratta questioni che stanno a cuore a tutti noi, la cittadinanza, la partecipazione, l’interazione, e la conoscenza reciproca. 
Partecipo con questo breve contributo:
La cittadinanza
Vorrei esprimere la nostra delusione del fatto che il designo legge “Amato – Ferrero” non ha visto la luce purtroppo, malgrado l’esistenza di una maggioranza parlamentare che poteva dare una risposta alle rivendicazioni degli stranieri in Italia. Tale progetto  che prevedeva per le naturalizzazioni 5 anni di residenza e una conoscenza dell'Italiano da terza elementare e subito italiani i bambini nati qui, era, a nostro parere, equo e di alta civiltà.
Il diritto del voto per stranieri in Italia
La comunità marocchina, la ben integrata e la più numerosa comunità extra UE in Italia chiede da anni il diritto di voto attivo e passivo nelle elezioni amministrative locali in Italia.
Vorrei apportare a questo grande Convegno che il Re Mohammed VI del Marocco ha chiesto il diritto di voto per i Marocchini all’estero nelle elezioni locali nei paesi di accoglienza, in un Discorso alla nazione all’occasione della festa nazionale, la “Rivoluzione del Re e del Popolo” 20 agosto 2012, sottolineando che vigilerà a sostenere gli sforzi dei marocchini all’estero nella cornice dell’integrazione nella vita locale, lavorando con le autorità dei paesi di accoglienza in maniera di rendere effettivo il diritto di voto degli stranieri nelle elezioni locali sulla base della reciprocità.
L'articolo 30 della nuova Costituzione approvata dal referendum del primo luglio 2011, stipula, infatti, che gli stranieri godono delle libertà fondamentali riconosciute alle cittadine e cittadini marocchini, conformemente alla legge. Quelli di essi che risiedono in Marocco possono partecipare alle elezioni locali in virtù della legge, dell'applicazione delle convenzioni internazionali o di pratiche di reciprocità.
Del resto, il diritto di voto agli stranieri è riconosciuto da François Hollande ma solo durante la campagna elettorale presidenziale in Francia.
Al contrario, in Spagna, le autorità locali vedono con diffidenza il diritto del voto per stranieri.
Quanto all’Italia manca ancora all’appello la partecipazione politica degli immigrati extra UE, malgrado le ripetute sollecitazioni delle comunità straniere.
La partecipazione economica
Da un altro versante, gli stranieri rappresentano una risorsa per il territorio nazionale soprattutto in questo periodo di crisi:
in Italia si contano oltre 2 milioni di lavoratori immigrati (il 9,8% del totale degli occupati), in sede di dichiarazione dei redditi notificano al fisco 41,6 miliardi di € (pari al 5,3% del totale dichiarato) e pagano di Irpef 6,2 miliardi di € (pari al 4,1% del totale dell’imposta netta).
Ma rappresentano la parte di popolazione che maggiormente ha subìto gli effetti negativi della crisi (il tasso di disoccupazione straniero è passato dall’8,5% del 2008 all’12,1% del 2011), mostrano livelli di povertà più elevati (il 42,2% delle famiglie straniere vive al di sotto della soglia di povertà) e le loro retribuzioni sono inferiori di oltre 300 € rispetto ai lavoratori italiani.
Questi alcuni dei risultati raccolti nel Rapporto Annuale sull’Economia dell’Immigrazione 2012 realizzato dalla Fondazione Leone Moressa e patrocinato dall’Organizzazione Internazionale per le Migrazioni (OIM) e dal Ministero degli Affari Esteri, presentato il 11 ottobre 2012 presso il Polo Umanistico dell’Università Ca’Foscari di Venezia nel convegno dal titolo “L’immigrazione in tempo di crisi”.
Per conoscenza, vorrei citare l’affermazione del Direttore dell’Ufficio di Coordinamento per il Mediterraneo dell’OIM, José Angel Oropeza: “Nonostante il periodo di crisi, nessuno può negare il contributo che gli immigrati hanno dato e danno all’Italia e allo sviluppo del Paese. D’altronde la migrazione è un fenomeno epocale che riguarda tutto il mondo e di fronte al quale è necessario che i governi scelgano cosa fare: adottare una politica di chiusura o, come suggeriamo noi, promuovere invece una politica di apertura, riconoscendo il ruolo delle migrazioni come parte integrante dell’economia mondiale e i migranti come componenti essenziali per la piena ripresa dalla crisi economica contemporanea”. 
Ma la prospettiva per giovani ed i diplomati sia italiani che stranieri in Italia sarebbe in un altro paese come ha sottolineato ieri la studentessa bulgara al quotidiano “La Nazione” .
Infine la vera pari opportunità tra immigrati ed autoctone rimane ancora lontana anche nei diritti sociali: l’accesso all’assegno di invalidità, il bonus bebè, l’assegno per le famiglie numerosi, le case popolari per coloro che hanno solo il permesso di soggiorno, il lavoro amministrativo nei comuni, province ed regioni … eccetera, questi diritti mancano ancora ….
Grazie per la vostra attenzione


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