di Yassine Belkassem
Laayoune, 02/02/14 - Costretti di vivere in condizioni di sequestro da
decenni, i saharawi si sono sollevati contro l’inaccettabile situazione di
negazioni dei diritti e hanno deciso di abbandonare i campi anche offrendo la
loro vita.
Dopo gli scioperi della fame, nelle prime settimane di
gennaio, davanti alla sede dell’ACNUR a Rabouni, la sede di Abdelaziz capo dell’organizzazione
separatista “Polisario”, il movimento della rivolta è arrivato in altri campi
Aouessred, Smara, Laayoune, Boujdour, in cui la colera dei manifestanti era già
effervescente contro le milizie del Polisario dirette dalla gendarmeria
nazionale algerina.
La nuova rivolta iniziata questa volta quando
l’Esercito algerino ha sparato contro una fuga di massa di abitanti dei campi
che tentavano di scappare verso la Mauritania, due persone della tribù R’Guibat
sono state uccise, diverse persone ferite e tante altre sparite.
La reazione non ha avuto attesa, migliaia di
manifestanti hanno scandito slogan anti Algeria e contro la dirigenza del
Polisario invitando l’ACNUR ad assumere la sua responsabilità per garantire i
loro diritti calpestati in tutta impunità da diversi decenni dall’Algeria e le
milizie Polisario.
I Capi tribù saharawi
nelle province sud del Marocco riuniti sabato a Laayoune hanno condannato i
crimini barbari perpetrati dall’Esercito algerino e le milizie polisario contro
i manifestanti saharawi.
i Capi tribù hanno
lanciato appello all’ONU e alle organizzazioni internazionali di andare ai
campi di Tindouf per indagare su questi crimini e di informarsi della
situazione deteriorata nella quale vivono marocchini sequestrati in questi
campi.
Dalla sua parte, il
Presidente del Consiglio provinciale di Laayoune nonché Capo di tribù Azerguyine,
Mouloud Alouate, ha sottolineato che lo Stato algerino è il responsabile delle
violazioni commesse contro i saharawi marocchini a Tindouf, interpellando la
Comunità internazionale di assumere la sua responsabilità per “aprire una
indagine per determinare le circostanze dell’assassinio di due giovani saharawi
e sulla tortura e la repressione esercitate sui saharawi marocchini sul suolo
algerino”.
“In
qualità di Capi Tribù saharawi condanniamo gli abusi contro i membri di nostre
famiglie sequestrate nei campi di Tindouf, l’assassinio e le repressioni del polisario
e dell’Algeria e particolarmente le esazioni contro i giovani e le donne in
Sit-in di protesta contro le violazioni quotidiane di loro diritti”, indica Abdou Ould Salama Ould Naffaa, Capo
tribù.
Mustapha Salma Ould Sidi Mouloud ex ispettore generale della
polizia polisariana, allontanato dai campi verso Mauritania perché è favorevole
al Piano marocchino di autonomia del Sahara ha fatto il punto sull’allarmante
situazione drammatica che vivono gli esseri umani nei campi, caratterizzata da
gravi violazioni dei diritti umani perpetrate da oltre 37 anni: detenzioni
arbitrarie, tortura, sequestri, sparizioni, schiavitù, negazione dei diritti
più fondamentali di espressione, circolazione, censimento, lo sfruttamento
algerino alla popolazione dei campi, scrivendo che una settimana fa “Christopher
Ross l’inviato personale del SG dell’ONU ha terminato la sua visita senza
incontrare i rappresentati dei manifestanti concentranti in sit-in all’oltranza
davanti agli uffici del Commissariato per i Rifugiati”. Aggiungendo: “Se, oggi,
il mondo è preoccupato del caso dell’embargo di campo “Al yarmok” che raggruppa
rifugiati palestinesi in Siria, il caso dell’embargo dei campi di profughi
saharawi sul territorio algerino non è per l’appunto diverso per niente. Non ha
bisogno di prova ma ha bisogno in modo urgente che il mondo e in particolare la
mass media e le organizzazioni internazionali dei diritti dell’uomo di andare a
vedere le procedure della sicurezza eccesiva che le autorità algerine e il
Polisario hanno iniziato nel cuore della primavera araba per proibire ogni
eventuale protesta”.
La
TV mediterranea Medi1TV ha intervistato un famigliare delle vittime ucciso, che
ha lanciato appello alla protezione dei detenuti nei campi di Tindouf.
http://www.medi1tv.com/fr/tensions-%C3%A0-tindouf-t%C3%A9moignage-et-appel-%C3%A0-l-aide-d-un-proche-des-victimes-maroc-infos-22050