Il
Parlamento Europeo ha adottato, mercoledì 22 ottobre 2013, il rapporto sui
diritti dell’uomo nella regione del Sahel, presentato dal deputato conservatore
britannico Charles Tannock.
Durante
la discussione, gli eurodeputati hanno approvato la proposizione di modifica e
di emendamento presentata dall’eurodeputata Veronique De Kepser. Inoltre, hanno
rigettato la bozza dell’italiano Pino Arlacchi sulla questione di sfruttamento
delle risorse naturali nella regione.
Così il Parlamento
Europeo saluta le riforme democratiche in Marocco, richiama Algeria di
rispettare i diritti umani nei campi di Tindouf e lancia allarme del terrorismo
in Sahel e in sud algerino compressi i campi di Tindouf dove è stata rapita la
cooperante italiana Rossella Urru insieme a due spagnoli, sequestrati per nove
mesi dai terroristi locali poi liberati grazie a un pagamento di tre milioni di
euro da parte dei governi italiano e spagnolo.
Il
rapporto di Tannock, modificato ed approvato, “sottolinea l’impegno del Regno
del Marocco nel consolidamento dei diritti dell’uomo” e “ricorda, in questo
riguardo, la firma e la rettifica del Marocco di numerosi trattati
internazionali relativi ai diritti dell’uomo, precisamente la convenzione
internazionale delle Nazioni Unite per la protezione di tutte le persone contro
le sparizioni forzate, il Patto internazionale relativo ai diritti civili e
politici, la convenzione delle Nazioni Unite contro la tortura, la convenzione
delle nazioni Unite sull’eliminazione di tutti le forme di discriminazione in
riguardo delle donne e la Dichiarazione delle Nazioni Unite sulla protezione dei
difensori dei diritti dell’uomo”; Il PE si rallegra, tuttavia, degli “inviti
marocchini alle delegazioni internazionali ad hoc, compresse le diverse
procedure speciali e precisamente il Reporter speciale dell’ONU sulla tortura”;
il rapporto ricorda le conclusioni dell’ONU sui diritti culturali “che sono
state incluse nella nuova Costituzione marocchina e saluta la realizzazione del
canale televisivo saharawi” a Laayoune; apprezza “sottolineando le nuove
prospettive delle riforme politiche e democratiche intraprese in Marocco”; nota
“il lavoro efficace del Consiglio Nazionale dei Diritti dell’Uomo Conseil
National Marocain des Droits de l'Homme (CNDH) e saluta gli sforzi,
riconosciuti dall’NOU, impegnati per migliorare la documentazione delle
allegazioni dei diritti dell’uomo in Sahara, particolarmente dall’intermediario
del Consiglio di Sicurezza che dispone uffici a Laayoune e Dakhla”; “Saluta
l’accoglienza positiva riservata dal Governo marocchino alle raccomandazioni
del Consiglio di Sicurezza dell’ONU sulla situazione dei diritti dell’uomo in
Sahara”; Inoltre, il rapporto “si dichiara preoccupato della povertà e la
mancanza dei servizi di base nei campi di Tindouf amministrati dal polisario in
Algeria, soprattutto la nutrizione, la sanità e l’accesso all’acqua potabile”; “Nota
la mancanza di informazioni chiare sul numero preciso degli abitanti dei Campi
di Tindouf” e “richiedendo alle autorità del polisario e dell’Algeria di fare o
di facilitare dei censimenti regolari o delle registrazioni ufficiali; “insiste, pertanto, sull'importanza capitale di garantire la sicurezza e la
protezione dei campi e chiede alle autorità algerine di assumersi la loro
responsabilità di migliorare la situazione dei diritti dell’uomo nei campi di
Tindouf”; “Nota che molti attori, ONG marocchine e alcuni ex
residenti dei campi di Tindouf , ha affermato che le autorità del fronte polisario
limitano la libertà di espressione e la libertà di circolazione degli abitanti”;
“Richiama il polisario per dare agli osservatori indipendenti, i diritti
di accesso libero, regolare e illimitato ai campi, e ad indagare rigorosamente ogni
allegazione”;
Inoltre, la relazione mette in evidenza il ruolo di leader di capofila
che il Marocco gode in Africa e nella regione del Sahel nel campo della lotta
contro il terrorismo e per la promozione della cooperazione per lo sviluppo.
Per tutto ciò, il rapporto prende atto e saluta il rapporto del Segretario
Generale dell’ONU di aprile 2013 sulla situazione in Sahara, che insiste sulla
necessità primordiale di trattare questo conflitto nella cornice di una
strategia più vasta per il Sahel; “Rileva che i diversi conflitti in Sahel e
soprattutto la presenza dei gruppi terroristici come AQMI in nord di Mali e in
sud dell’Algeria rischiano di destabilizzare il Sahara e la regione in
generale; “Rileva l’impatto negativo del conflitto sull’integrazione regionale,
alla quale dovrebbero partecipare Marocco ed Algeria e che potrebbe creare di
importanti possibilità di sviluppo economico e di democratizzazione,
migliorando anche la sicurezza delle popolazioni del Sahel e del Sahara”; “Esprime la sua preoccupazione constatando che la povertà nei campi di
Tindouf , associata ad una assenza di prospettive a lungo termine per molti
rifugiati, rende quest'ultimi vulnerabili di fronte alla radicalizzazione del fondamentalismo
religioso” ; Infine il parlamento Europeo “richiama il pericolo legato
al reclutamento dei giovani nelle reti criminali o terroristiche , e attira
l'attenzione sulla permeabilità delle frontiere , che rischia di facilitare
l'infiltrazione dei campi da parte di gruppi jihadisti da nord di Mali e
altrove; condanna a questo proposito il rapimento di tre operatori umanitari
europei nel campo Rabouni nel mese di ottobre 2011.
Yassine Belkassem