Sono state rilasciate ieri 14 febbraio 2014 le prime
carte di soggiorno agli stranieri e le loro le loro famiglie presente sul
territorio marocchino in situazione irregolare con i documenti di soggiorno,
nell’ambito di una regolarizzazione eccezionale in attuazione degli Alti
orientazioni del Re Mohammed VI, relative alla nuova politica migratoria in
Regno. Dalla grande regolarizzazione hanno beneficiato un percentuale altissimo
di migranti sub-sahariani.
l'iter di regolarizzazione iniziato dalla prima settimana di gennaio e
finirà il 31 dicembre 2014, in applicazione di un provvedimento di legge
approvato dal parlamento e fortemente voluto dal Re, Mohammed VI, il quale la
scorsa estate in un discorso pubblico aveva chiesto alle autorità marocchine di
“trattare gli immigrati con umanità” permettendo loro di regolarizzarsi.
L’operazione del rilascio, con il carattere umanitario
s’è avvenuta durante una cerimonia in presenza del ministro incaricato dei
Marocchini residenti all’estero e degli Affari della migrazione, il direttore
generale della Sicurezza nazionale, il delegato interministeriale ai diritti
dell’uomo e numerose personalità civili e militari.
In Marocco si contano migliaia di immigrati provenienti dall'Africa
sub-sahariana, dall'Asia e in particolare dalla Cina che hanno chiesto la carta
di soggiorno. Il paese nordafricano, a distanza di 10 km dalla spagna, non è
infatti solo un paese di transito per gli immigrati verso l’Europa, ma è
diventato negli ultimi anni meta per gli europei sia per la residenza o per
lavoro autonomo o lavoro da altri.
Nella sua dichiarazione alla stampa marocchina, Marcel
Amiyeto segretario generale dell’Organizzazione Nazionale Democratica di
lavoratori immigrati in Marocco (ODT), rallegrandosi dell’iniziativa, ha
indicato che la prima volta nel mondo che gli immigrati si sono regolarizzati
solo in 34 giorni dopo la presentazione della richiesta.
La regolarizzazione ha avuto apprezzamenti dai partiti, sindacati, ONG, associazioni
marocchine, la comunità marocchina in Italia, la Federazione Africana in
Toscana, e per di più dall’ONU, l’UE e dal capo della Farnesina, Emma Bonino.
Yassine Belkassem