Rabat, 17 febbraio 2014 – Sua Maestà Il Re Mohammed
VI del Marocco in vista ufficiale, dal 18 febbraio 2014, in Mali e
Guinea Conakry e in visita di lavoro e di amicizia in Costa d’Avorio e
Gabon. Il Tour africano del Sovrano costituisce un’espressione rinnovata
del Marocco per una cooperazione interafricana basata prima di tutto sul
principio della solidarietà. Infatti, dalla sua intronizzazione nel 1999, il
Sovrano ha moltiplicato le sue iniziative e le sue visite in numerosi paesi del
continente per rafforzare il ruolo strategico del Regno in quanto
difensore della stabilità politica dei paesi africani, la loro prosperità
economica, la preservazione del patrimonio culturale e il rafforzamento di
legami culturali intrecciati storicamente con questi paesi. Le visite
precedenti del Sovrano hanno creato una dinamica eccezionale con gli africani,
dando impulso forte alla cooperazione sud-sud, coronate sempre dalla firma di
una serie di accordi di cooperazione di sviluppo economico, tecnico, sociale,
culturale ed umanitario.
Eletto membro non
permanente al Consiglio di Sicurezza grazie al larghissimo sostegno di paesi
africani, il Marocco è diventato portavoce del continente in seno di
questa organizzazione internazionale, e ha inserito la stabilità e lo sviluppo
africano in testa di priorità della sua politica estera per sollevare le sfide
socioeconomiche, politiche e della sicurezza che impediscono lo sviluppo
globale del continente.
Oltre, all’ONU, Il
Marocco non risparmia alcuno sforzo per difendere le cause giuste dell’Africa
nel suo rapporto con l’Europa, nella quale ha Statuto Avanzato, e in seno di
tutte le organizzazioni regionali e internazionali nonché con i paesi americani
ed asiatici, affinché la voce del continente sia ascoltata meglio, le
preoccupazioni della sua popolazione siano prese in conto e le difficoltà attuali
dell’economia mondiale non dispensino le grandi potenze dal loro dovere di
solidarietà con i paesi africani.
La solidarietà
marocchina con i paesi africani si esprime anche attraverso il contributo
marocchino alle missioni di mantenimento di pace dell’ONU in numerosi paesi
africani saltati da guerre civili come la Repubblica Democratica del Congo,
Somalia, Costa d’Avorio e recentemente la Repubblica Centroafricana, paese dove
i caschi blu marocchini continuano a fare un eccellente lavoro a favore di milioni
di persone vittime della guerra civile, della fame e delle malattie.
Il Marocco dà
l’esempio tramite la solidarietà che deve prevalere nelle relazioni con Africa,
accompagnando i processi della transizione democratica in numerosi Stati
e contribuendo al consolidamento della loro stabilità attraverso una
cooperazione efficiente nei campi vitali per lo sviluppo duraturo, tutto ciò nello
stretto rispetto della loro indipendenza, la loro sovranità e della loro
integrità territoriale. Nel 2000 il Re Mohammed VI ha deciso, nella Vertice
Europa - Africa in Cairo, l’annullamento di debiti dei paesi africani e
l’esonero totale di diritti doganieri sui prodotti africani esportati in
Marocco.
In un’Africa in
preda delle derive e dello sfruttamento della religione a scopi estremistici,
il Marocco, che incarna la stabilità politica e religiosa con i suoi partner
sub sahariani, è sempre sollecitato per contribuire alla sicurezza
culturale in Africa. Dopo la formazione a Rabat di 400 imam maliani, ora anche
altri paesi africani come la Guinea Conakry, la Tunisia e la Libia hanno
chiesto di usufruire della perizia marocchina nel campo religioso e di poter
formare i loro Imam in Marocco. La presenza di una personalità come quella del
Re Mohammed VI in quanto Amir Al-Mouminine pone il paese nel cuore degli
sforzi internazionali per bloccare la strada ai gruppi estremisti e terroristi
che si trovano nella regione del Sahel africano. Per questo si è tenuta a fine
dicembre a Rabat una conferenza internazionale in materia di sicurezza nelle
frontiere africane. L’approccio del Marocco nella lotta al terrorismo non si
basa solo sull’uso della forza ma anche sul campo culturale e religioso.
Il nuovo tour
africano del Sovrano avviene, quindi, per rendere concreto l’impegno
solidale in seno del suo spazio africano, impegno che si estende su una
Storia comune e sulle aspettative condivise per una Africa unita e determinata
ad affrontare le sfide della stabilità e lo sviluppo e a garantire un futuro
migliore ai suoi figli. I rapporti variegati tra Marocco e Africa si
perfezionano da diversi fattori storici, in cui l’aspetto religioso
rappresentato dalla Tarika Tijania, il venerato fondatore Cheikh Sidi
Ahmed Tijani è sepolto a Fez, e dall’attaccamento delle popolazioni africane a
un Islam tollerante e aperto. Si perfezionano, inoltre, dalla presenza di una grande
diaspora africana in Marocco e della comunità marocchina attiva in Africa, e dagli
scambi economici e culturali rafforzati negli ultimi anni. I dati parlano di
oltre 500 accordi di cooperazione siglati tra Marocco e paesi africani
nei settori politici, diplomatici, economici, sociali, culturali, religiosi e
umanitari e nelle università del Marocco sono iscritti oltre 8mila studenti
africani con ben 6500 studenti hanno borse di studio marocchine.
Il settore
privato marocchino è in servizio allo sviluppo africano con un registro
alto nei mercati promettenti. I grandi gruppi bancari marocchini (Attijariwafa
Bak, BMCE Bank e BCP), i gruppi di trasporto aerano (Royal Air Maroc),
telecomunicazioni (Maroc Telecom), dell’acqua e elettricità (ONEE), di
abitazioni sociali (Addoha), di assicurazioni, di settore edile e costruzioni
stradali e porti, sono presenti in una ventina di paesi sub sahariani, contribuiscono al trasferimento
dell’expertise, la valorizzazione delle competenze locali, la creazione della
ricchezza e quindi alla realizzazione dello sviluppo di questi paesi.
Da apportare,
infine, che relazionando il nuovo Tour del Re Mahommed VI in Africa, il giornale online francese “Journal
du Dimanche” ha dedicato, ieri, una emissione sul Marocco intitolata “Unnuovo Re per l’Africa?”, nella sua rubrica “LE GRAND ANGLE DIPLO”, presentata da François
Clemenceau, capo di redazione internazionale, in cui l’emissione evoca il ruolo
di primo piano che il Regno contribuisce negli sforzi internazionali per risolvere
le crisi in Africa, evidenziando da una parte l’assistenza militare e
logistica accordata dal Marocco alla Francia nella gestione della crisi in Mali
e in Centro Africa e dall’altra parte il contributo del Marocco a fianco agli
USA nella mediazione del processo di pace israelo palestinese. La stessa emissione
ha rilevato l’importanza che accorda Sua Maestà il Re al movimento del Regno
sulla scena internazionale in quanto attore attivo, in questo quadro ha
indicato l’invito del Presidente americano Barack Obama al Re per prendere
parte alla prima vertice USA-Africa, prevista nell’estate prossima in USA,
menzionando la volontà del Marocco di posizionarsi come promotore dello
sviluppo africano.
Questo impegno
panafricanista marocchino fa veramente dal Marocco “l’unico paese arabo che
ha realmente una politica africana sostenuta, una conoscenza, una prossimità e
dei legami umani, culturali e religiosi con i paesi africani”, come sottolinea
il direttore dell’Osservatorio di Studi Geopolitici Francese, Charles Saint Prot.
Yassine Belkassem
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