DIRITTI DELL’UOMO/ONU: IL RIFIUTO ALGERINO DEL CENSIMENTO NEI CAMPI DI TINDOUF CREA SITUAZIONI ALLARMANTI

giovedì 4 ottobre 20120 commenti




Ginevra
Il rifiuto sistematico dell’Algeria e dell’organizzazione separatista “Polisario” di autorizzare il registro e il censimento della popolazione dei campi di Tindouf in sud ovest dell’Algeria denunciato e suscitato un caldissimo dibattito questa settimana a Ginevra.
Questo rifiuto crea una situazione insolita nel mondo, anomala ed illegale, hanno sostenuto i rappresentanti di tante ONG internazionali durante i dibattiti della sessione 21 del Consiglio dei Diritti dell’Uomo dell’ONU (CDU).
Tra gli altri, i rappresentanti dell’Internazionale Democratica di Centro (IDC), dell’Organizzazione per la Comunicazione in Africa e della Promozione della Cooperazione Economica internazionale (OCAPROCE), e l’Agenzia Internazionale per lo Sviluppo (AIDE) hanno interpellato il CDU su questo oggetto.
Da questo statu quo ne profittano solo i dirigenti del “Polisario” e contribuisce al loro arricchimento grazie alla deviazione degli aiuti umanitari rivenduti nei mercati neri dei paesi vicini.
La situazione della popolazione di questi campi militarizzati ed armati costituisce, secondo il rappresentante dell’ OCAPROCE, una fonte di grande preoccupazione, dato che questi campi sono divenuti il bastione di diniego dei diritti, scappando dalla mano da tutto controllo.
Le ONG hanno attirato l’attenzione del CDU sulle violazioni dei diritti dell’Uomo subite da questa popolazione, chiedendo di attivarsi affinché le agenzie umanitarie possano esercitare liberamente il loro mandato nei campi di Tindouf.
L’urgenza del censimento metterà, non solo, la fine alle deviazioni dell’assistenza umanitaria, ma permetterà, particolarmente, di avere una migliore visibilità sulle persone che abitano in questi campi.
Il controllo di questi aiuti è reso impossibile dall’Algeria e dal “Polisario” che rifiuta all’ACRNUR di poter censire e registrare questa popolazione, malgrado le numerose risoluzioni del Consiglio di Sicurezza dell’ONU.
Il degrado delle condizioni di vita nei campi, incita numerosi saharawi disperati ad abbracciare ogni tipo di criminalità organizzata sia nei traffici di ogni genere (umani, armi, droga), sia nel terrorismo, come è stato attestato da numerosi rapporti internazionali.
03/10/12
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