Il Tribunale Militare ha
presentato a Rabat un video scioccante su Gdim Izik
di Yassine Belkassem
Il Tribunale Militare ha
presentato a Rabat giovedì , un video scioccante, riguardante ciò che è
avvenuto dopo lo smantellamento del campo di Gdim Izik a Laayoune, in risposta
alla richiesta presentata per la difesa di Al Bachir Boutankiza, accusato di
aver urinato sul cadavere di un poliziotto, durante gli scontri che hanno avuto
luogo a Gdim Izik nel novembre 2010.
Il
giudice ha richiesto alle famiglie delle vittime di allontanarsi dall’aula,
durante la proiezione del video, a causa dell’atrocità delle azioni ai danni
dei membri delle forze pubbliche, e in particolar modo, perché tra le famiglie,
vi erano sopratutto donne.
Il
video che dura circa un quarto d’ora, include scene drammatiche riguardanti
l’uccisione e la tortura degli 11 membri delle forze della sicurezza (gendarmeria,
Forze Ausiliari e della Polizia Nazionale), tra i quali vi era anche un
elemento della Protezione Civile, oltre al ferimento di altri 70 membri delle
forze di sicurezza.
Nel
video sono presenti scene di tortura con un coltello su un poliziotto disteso a
terra, scene in cui vengono martoriati i cadaveri di vari poliziotti e infine,
scene in cui uno degli incappucciati, identificato dalla polizia come Al Bachir
Boutankiza, avrebbe urinato sui corpi senza vita.
In
seguito alla proiezione del video uno degli imputati è stato addirittura
costretto ad allontanarsi dall’aula perché non riusciva a sopportare la
brutalità delle immagini.
Nel
video inoltre, è stata dimostrata la presenza di armi bianche, bombe molotov,
telefonini cellulari, connessioni wireless, nonché valute estere, tra cui
l’euro, il dinaro algerino, il dollaro, passaporti e carte d’identità; nel
video è possibile vedere anche il lancio di sassi contro la pubblica sicurezza
da parte di numerosi civili.
Al processo dei 24 accusati di associazione per delinquere, omicidi e mutilazioni dei cadaveri, sono presenti anche osservatori internazionali italiani che hanno espresso il
loro sdegno a queste barbarie e hanno espresso la loro solidarietà e la vicinanza
alle famiglie delle vittime. La delegazione italiana, sottolineando il buon
andamento del processo, ha auspicato che la giustizia sia fatta contro questi
crimini contro l’umanità.