Il Tribunale Militare ha presentato a Rabat un video scioccante su Gdim Izik

venerdì 15 febbraio 20130 commenti


Il Tribunale Militare ha presentato a Rabat un video scioccante su Gdim Izik
di Yassine Belkassem

Il Tribunale Militare ha presentato a Rabat giovedì , un video scioccante, riguardante ciò che è avvenuto dopo lo smantellamento del campo di Gdim Izik a Laayoune, in risposta alla richiesta presentata per la difesa di Al Bachir Boutankiza, accusato di aver urinato sul cadavere di un poliziotto, durante gli scontri che hanno avuto luogo a Gdim Izik nel novembre 2010.
Il giudice ha richiesto alle famiglie delle vittime di allontanarsi dall’aula, durante la proiezione del video, a causa dell’atrocità delle azioni ai danni dei membri delle forze pubbliche, e in particolar modo, perché tra le famiglie, vi erano sopratutto donne.
Il video che dura circa un quarto d’ora, include scene drammatiche riguardanti l’uccisione e la tortura degli 11 membri delle forze della sicurezza (gendarmeria, Forze Ausiliari e della Polizia Nazionale), tra i quali vi era anche un elemento della Protezione Civile, oltre al ferimento di altri 70 membri delle forze di sicurezza.
Nel video sono presenti scene di tortura con un coltello su un poliziotto disteso a terra, scene in cui vengono martoriati i cadaveri di vari poliziotti e infine, scene in cui uno degli incappucciati, identificato dalla polizia come Al Bachir Boutankiza, avrebbe urinato sui corpi senza vita.

In seguito alla proiezione del video uno degli imputati è stato addirittura costretto ad allontanarsi dall’aula perché non riusciva a sopportare la brutalità delle immagini.
Nel video inoltre, è stata dimostrata la presenza di armi bianche, bombe molotov, telefonini cellulari, connessioni wireless, nonché valute estere, tra cui l’euro, il dinaro algerino, il dollaro, passaporti e carte d’identità; nel video è possibile vedere anche il lancio di sassi contro la pubblica sicurezza da parte di numerosi civili.


Al processo dei 24 accusati di associazione per delinquere, omicidi e mutilazioni dei cadaveri, sono presenti anche osservatori internazionali italiani che hanno espresso il loro sdegno a queste barbarie e hanno espresso la loro solidarietà e la vicinanza alle famiglie delle vittime. La delegazione italiana, sottolineando il buon andamento del processo, ha auspicato che la giustizia sia fatta contro questi crimini contro l’umanità.



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