Forbes Magazine svela la fortuna del capo dei separatisti del polisario a scapito dell’impoverimento della popolazione a Tindouf

venerdì 8 marzo 20130 commenti


Forbes Magazine svela la fortuna del capo dei separatisti del polisario a scapito dell’impoverimento della popolazione a Tindouf

Forbes Magazine svela la fortuna del capo dei separatisti del polisario a scapito  dell’impoverimento della popolazione a Tindouf

Il capo dei separatisti polisario, la sua guardia e la sua moglie, la cosiddetta ministra della cultura Khadija Bent Hamdi, hanno costruito una fortuna glossale a scapito  dell’impoverimento della popolazione sequestrata e affamata nei campi di Tindouf sul territorio algerino.
Questa è solo una parte della verità sulla faccia nascosta del polisario, che è stata svelata in questi giorni dalla pubblicazione americana Forbes Magazine che ha descritto la fortuna del capo Mohamed Abdelaziz nei campi in cui la disperazione della popolazione, privata dei diritti i più elementari in concorrenza con la privazione più abietta. “Benché il capo dei separatisti ha un complesso costruito in cemento armato nei campi di Tindouf, gode di palazzi più sontuosi in Spagna, così come in altri paesi europei”, sottolinea l'autore dell’ articolo, Richard Miniter.
Miniter, che aveva visitato i campi e ha incontrato Mohamed Abdelaziz, lo ha descritto come un “dittatore” che si subentra a sé stesso dal 1976, nelle elezioni in cui lui è l'unico candidato.
Autore di due bestseller del New York Times, intitolati “Losing bin Laden” (Perdere Ben Laden) e “Shadow War” (Guerra d’ombra), Richard Miniter afferma che la realtà a Tindouf è “lontana d'essere ideale, sul sfondo del divieto di qualsiasi forma di opposizione”. Ogni voce di dissenso porta il suo autore a rappresaglie le più disumane, come era il caso di Mustapha Salma Ould Sidi Mouloud, ex capo della polizia del Polisario che è stato imprigionato, torturato ed esiliato in Mauritania solo per aver osato dichiarare pubblicamente la sua rispetto al piano di autonomia presentato dal Marocco.
Forbes Magazine fa, inoltre, il nesso tra l'aggravamento delle condizioni di vita nei campi di Tindouf e l’aumento di attività criminali dei gruppi terroristici nel Sahel e nel nord del Mali, assicurando che il Polisario serve di forza di sostegno leale alla nebulosa Al Qaeda nella regione.
Il giornale cita il caso di molti giovani saharawi che si guadagnano da vivere impegnandosi in tutti i tipi di traffico o ricongiungendo i gruppi terroristici.
Prima e all’inizio di marzo, fa ricordare il giornale, un combattente saharawi del Polisario è stato catturato dopo il raid lanciati dagli aerei militari francesi contro la città Tigharghar nel nord del Mali.
Ignorare i legami documentati tra il Polisario e il gruppo terroristico AQMI come è stato confermato il ministro degli Affari Esteri del Mali, Tieman Coulibaly costituisce una scelta pericolosa per la comunità internazionale, avverte la rivista americana, ricordando in questo proposito la ferocia con la quale i sostenitori del Polisario avevano ucciso e profanato i corpi di undici elementi delle forze dell’ordine marocchine durante gli incidenti Gdeim Izik.


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