Nota della RACMI all’occasione della Festa della donna
8 Marzo
Celebrando
la festa della donna, affianchiamo all’omaggio rivolto al gentil sesso, la
celebrazione di quei fondamentali traguardi storici, economici, sociali e
culturali che, particolarmente nel secolo scorso, la donna ha raggiunto ed
intenzionata al sentire comune nel mondo, ma a Tindouf c’è una altra situazione
niente diritti, niente libertà...
In
questa ricorrenza la Rete delle Associazioni della Comunità Marocchina in
Italia (RACMI) rende omaggio alle donne nei campi di Tindouf in Algeria,
private di diritti elementari dell’essere umano, vittime dell’esclusione, le
aggressioni sessuali e il schiavismo. Donne che subiscono quotidianamente, nel
silenzio, atroci crimini perpetrati dai separatisti del polisario e l’Esercito
algerino, paese che “ospita” le tendopoli di Tindouf.
Le donne in questo carcere a cielo aperto sono il
bersaglio facile perché sono vulnerabili , subiscono violenza sessuale e non
possono denunciarla, separate dai loro figli perché deportati dall’età di sei
anni a Cuba per il rieducazione ideologica, privati dal diritto di lavoro, la sanità
e l’educazione.
Le uniche donne nel mondo, come tutta la popolazione,
che non hanno identità e censimento, perché l’Algeria rifiuta ogni contatto
diretto dell’Alto Commissariato per i rifugiati dell’ONU con la popolazione
malgrado le numerosi risoluzione dell’ONU per censire e registrare i presenti.
I campi di Tindouf militarizzati dalle milizie del
polisario e l’Esercito algerino terrorizzano la popolazione e impediscono ogni
tentativo di scappare verso il loro paese, il Marocco.
Ma il polisario non perde occasione per servirsi delle
popolazioni dei campi – quali che siano le loro età e le loro sensibilità – per
utilizzarli a fini politici, militari e soprattutto sfruttare le loro
sofferenze ed il dramma che vivono per ottenere più aiuti e fondi.
L’otto
marzo è un’occasione essenziale che legittima e ricorda alla nostra coscienza
collettiva, battaglie e percorsi di crescita imprescindibili per la costruzione
del domani.
Decifrare
oggi il tasso di libertà delle donne equivale a definire il grado di progresso
generale di una società, battersi per una costruzione sostanziale dei diritti e
delle opportunità corrisponde ad accrescere le connotazioni di qualità della
vita.
Denunciamo
questa ignobile situazione, chiedendo al mondo di far pressione sull’Algeria
per assumere la sua responsabilità di tutte le aberrazioni che accadano in
questi campi.
La
libertà e la liberazione della donna e di tutta la popolazione sequestrata a
Tindouf !!
08
marzo 2013
Rete delle
Associazioni della Comunità Marocchina in Italia (RACMI)