Yassine Belkassem
Il popolo
marocchino celebra il 11 gennaio 2014 con orgoglio e grandezza la settantesimo
anniversario della presentazione del Manifesto dell’Indipendenza.
Nel 11 gennaio
1944, sessanta sette nazionalisti intrapresero, in perfetta coordinazione con
il defunto Re Mohammed V, la firma di un Manifesto pubblico chiedendo
l’Indipendenza del Marocco dal colonialismo europeo.
I firmatari
proclamavano la fine del Protettorato e l’accesso del Regno marocchino
all'indipendenza sotto l’egida di Sua Maestà Mohammed V. Hanno, inoltre,
sollecitato dalla Sua Maestà di intraprendere con le nazioni interessate
negoziati volte al riconoscimento e la garanzia di questa indipendenza.
Visto che la
presentazione del Manifesto ha inaugurato una nuova era di un patto storico tra
il Padre della liberazione S.M Mohammed V ed i leader del Movimento nazionale,
illustrandosi la volontà comune del Trono e del popolo di mettere fine al
protettorato. Le autorità francesi hanno reagito subito facendo pressione sul
Sovrano per ripartirsi dalle rivendicazioni dell’indipendenza e di condannare
pubblicamente il Manifesto. Ma questa reazione ha avuto un effetto contrario
alle aspettative coloniali, generando una serie di manifestazioni e di
sollevamenti in tutte le regioni del Marocco, in cui sono stati uccisi numerosi
martiri marocchini.
Questo
avvenimento maggiore ha svegliato la percezione della resistenza in seno del
popolo marocchino consolidata dalla visita storica del Sovrano a Tangeri nel
1947 in cui ha reiterato le stesse rivendicazioni del Manifesto, rifiutando di
piegarsi alla volontà delle autorità coloniali che andranno a esiliare il
Sovrano in Corsica e in Madagascar.
Infine, la
resistenza marocchina armata era fortissima e feroce contro il colonialismo
dopo l’esilio, portando il ritorno del Padre della nazione e la gloria e la
proclamazione dell’indipendenza del Marocco 1956.
Celebrando il settantesimo
anniversario del Manifesto, la Rete delle Associazioni della Comunità
Marocchina in Italia (RACMI) e i figli di partigiani marocchini in Italia
intendono far rivivere i grandi momenti della lotta nazionale per la liberazione
condotta in sintonia dal Sovrano e il popolo, l’evento rappresenta un riconoscimento
ed ammirazione per questi uomini e donne che hanno sacrificato con la loro vita
per l’onore della Patria.
In seguito la
traduzione di Yassine Belkassem, non ufficiale, del Manifesto dell’Indipendenza
del Marocco 11 gennaio 1944:
“Il Partito Istiqlal (Partito dell’Indipendenza), che
racchiude membri dell'ex Partito Nazionale e personalità indipendenti:
1- Considerando che il Marocco è
stato sempre uno Stato libero e sovrano, e ha mantenuto la sua indipendenza per
tredici secoli fino a quando, in circostanze particolari, un regime di
protettorato l’è stato impostato;
2- Considerando che questo regime
aveva per obiettivo e per ragione di dotare il Marocco con una serie di riforme
amministrative, finanziarie e militari, senza toccare la sovranità tradizionale
del Popolo marocchino sotto l’egida del suo Re;
3- Considerando che a questo
regime, le autorità del Protettorato hanno sostituito un regime di
amministrazione diretto e di arbitro a favore della colonia francese, tra cui
un servizio pletorico e in gran parte superfluo, e che non hanno tentato di
conciliare i diversi interessi in gioco;
4- Considerando che è grazie a
questo sistema che la colonia francese ha potuto accaparrare tutti i poteri e
rendersi maestra delle risorse vive del paese a scapito degli autoctoni;
5- Considerando che il regime cosi
stabilito ha tentato di rompere, attraverso vari mezzi, l'unità del popolo
marocchino, ha impedito i Marocchini di partecipare in modo efficace al governo
del loro paese e ha privato loro tutte le libertà pubbliche individuali;
6- Considerando che il mondo vive
attualmente delle circostanze altre che quelle in cui il protettorato è stato
istituito;
7- Considerando che il Marocco ha
partecipato in modo effettivo alla guerra mondiale a fianco degli alleati, che
le sue truppe vengano a compiere degli exploit che hanno suscitato
l'ammirazione di tutti, sia in Francia, in Tunisia, in Corsica, in Sicilia e in
Italia, e che si aspetta di loro una partecipazione più ampia su altri campi di
battaglia;
8- Considerando che gli alleati
che versano il loro sangue per la causa della libertà, hanno riconosciuto nella
Carta dell’Atlantico il diritto dei popoli all'autodeterminazione e hanno
proclamato recentemente alla Conferenza di Teheran, la loro disapprovazione
alla dottrina che pretende che il forte dove dominare il debole;
9- Considerando che gli alleati
hanno manifestato in diverse occasioni la loro simpatia per i popoli musulmani
e hanno concesso l'indipendenza ai popoli il cui patrimonio storico è meno
ricco del nostro, in cui il grado di civilizzazione è ad un livello inferiore a
quello del Marocco;
10- Considerando, infine, che il
Marocco costituisce una unità omogenea, che, sotto la Alta guida del suo
Sovrano, prende coscienza dei suoi diritti e dei suoi doveri, sia nel campo
interno che in campo internazionale e sa apprezzare i benefici delle libertà
democratiche che sono in conformità con i principi della nostra religione, e
che hanno servito di fondamenta della Costituzione di tutti i paesi musulmani.
decide:
A- Per quanto riguarda la politica
generale:
1- Di chiedere l'indipendenza del
Marocco nella sua integrità territoriale sotto l’egida di Sua Maestà Sidi
Mohammed Ben Youssef, che Dio lo glorifica;
2- Di sollecitare dalla Sua Maestà
di intraprendere con le nazioni interessate dei negoziati volti per il
riconoscimento e la garanzia di questa indipendenza, altresì la determinazione
nel quadro della sovranità nazionale degli interessi legittimi degli stranieri
in Marocco.
3- Di chiedere l’adesione del
Marocco alla Carta dell’Atlantico e la sua partecipazione alla Conferenza della
Pace.
B - Per quanto riguarda la
politica interna:
1) Di Sollecitare dalla Sua Maestà
di prendere sotto la Sua Alta Guida il Movimento di riforme di gestione che si
impostano per garantire il buon funzionamento del paese, di lasciare alla Sua
Maestà il compito di stabilire un regime democratico paragonabile al regime di
governo adottato dai paesi musulmani d'Oriente, garantendo i diritti di tutti
gli elementi e di tutte le classi della società marocchina e definendo i doveri
di ciascuno.”