16 agosto 2014 - Sono diffusi diversi avvertimenti
ai viaggiatori in Algeria da diverse capitali del mondo, particolarmente dalla
Francia, USA ed Italia in cui sconsigliano assolutamente loro concittadini di
non visitare Algeria per motivi di instabilità, insicurezza e terrorismo.
Gli USA hanno raccomandato mercoledì 13 agosto ai cittadini
americani di non recarsi in Algeria dove i gruppi terroristici AQMI e MUJAO
sono ancora attivi.
Mentre il Ministero Esteri francese ha sconsigliato ogni
spostamento in tutta Algeria, pubblicando una mappa delle zone dei rischi da
evitare (vede la mappa).
Dalla sua parte, la Farnesina, Ministero degli Esteri italiano, ha
pubblicato che “il quadro
generale di sicurezza in Algeria risente della instabilità attraversata dalla
regione saheliana, che ha conosciuto un momento di eccezionale tensione con
l’attentato terrorista contro il sito della “Sonatrach – British Petroleum –
Statoil”, verificatosi nel gennaio 2013 a In Amenas. L’accresciuta instabilità
nel Sahel è inoltre confermata dagli episodi di sequestro verificatisi negli
ultimi anni a danno di cittadini occidentali e perpetrati da gruppi legati al
movimento terroristico di Al Qaida nel Maghreb Islamico (AQMI)”.
La Farnesina
aggiunge che “considerato il complessivo quadro di sicurezza, tenuto conto dei
sequestri di due connazionali nel febbraio e nell’ottobre 2011 (rispettivamente
nei territori a sud della città di Djanet e nell’area ovest limitrofa a
Tindouf) e viste le continue operazioni antiterrorismo condotte dalle forze
algerine nel sud del Paese, si sconsiglia nella maniera più assoluta di
intraprendere viaggi nelle regioni algerine confinanti con Tunisia, Mali,
Niger, Libia e Mauritania e nelle province di Djanet, Illizi, Tamanrasset.
E’ altresì sconsigliato recarsi in viaggio nella regione di Timimoun”.
La Farnesina “raccomanda
inoltre di sospendere tutti i viaggi non indispensabili nei campi saharawi. Le
misure di sicurezza e il livello di protezione dei campi saharawi non sono
omogenei. Anche per questo è opportuno disporre di una scorta armata per gli
spostamenti”.
Proprio in questi campi di
Tindouf sono attivi i gruppi terroristici, bande criminali internazionali e l’organizzazione
(Polisario) armata di tutti tipi di arme provenienti dalla Libia. Due anni fa sono
stati rapiti l’italiana Rossella Urru e due spagnoli, sequestrati per circa un
anno, poi liberati al cambio di milioni di euro pagati dai rispettivi governi
italiano e spagnolo.